Retta per i malati di Alzheimer: a chi spetta pagare? Appello di Uneba alla politica
21 Gennaio 2025Nel settore dell’assistenza agli anziani non autosufficienti resta un grande nodo irrisolto, e che mette in difficoltà tanto le persone fragili e le loro famiglie, quanto gli enti sociosanitari che offrono loro assistenza.
E’ la questione della titolarità della retta da pagare alle Rsa che accolgono malati di Alzheimer: è interamente a carico della Regione, o la persona assistita / la sua famiglia ne devono pagare una parte?
A chiedere una nuova norma che dia una risposta chiara e definitiva è Uneba, associazione di categoria degli enti non profit di radici cristiane dediti alla fragilità: centinaia sono le strutture Uneba, a partire dalle Rsa, che accolgono malati di Alzheimer.
“In forza della nostra esperienza, rilanciamo la richiesta di chiarezza sulla titolarità degli oneri relativi ai costi di degenza per l’assistenza ai malati di Alzheimer – dice il presidente di Uneba Franco Massi -, in modo da ridurre i disagi che questa situazione sta portando”.
Uneba ha inviato sul tema un appello a ministri del Governo, a presidenti e assessori delle Regioni, e ai gruppi parlamentari, rinnovando la richiesta espressa a maggio 2024, che già aveva portato a primi riscontri.
“Nei mesi scorsi abbiamo incontrato e sottoposto il problema – spiega Massi- a parlamentari di Forza Italia, Lega, Partito Democratico e Fratelli d’Italia, e ringraziamo per l’attenzione. Ora chiediamo a tutte le forze politiche un passo deciso in più, per arrivare alla soluzione”.
Alcune sentenze hanno recentemente sancito la gratuità per il cittadino malato di Alzheimer dell’assistenza ricevuta in Rsa, ma al contempo non è definito il pagamento dell’assistenza alle Rsa da parte del Sistema Sanitario. E la giurisprudenza, peraltro, non ha avuto negli anni un orientamento univoco sul tema della titolarità della retta.
“Questa situazione è di grave danno per le strutture sociosanitarie. Da un lato perché non hanno certezze su chi corrisponderà la retta. Dall’altro perché questa situazione finisce col mettere le famiglie degli utenti, che sostengono che la spesa per l’assistenza del loro caro debba essere a carico del Sistema Sanitario Nazionale, contro le strutture ingiustamente accusate di richiedere un pagamento non dovuto. Con esiti che possono arrivare alla strumentalizzazione di questa complessa e delicata questione”.