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FEDERCONSUMATORI – INFLAZIONE: CROLLANO I CONSUMI E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE. SOLO I PREZZI E LA TASSAZIONE CONTINUANO AD AUMENTARE! .

Comunicato Stampa

13 aprile 2012

L’inflazione di nuovo in salita è un segnale estremamente preoccupante.

Si conferma, a marzo, al 3,3%. Ma il dato che continua a destare allarme è la crescita del tasso relativo al cosiddetto carrello della spesa, al 4,6%.

Un andamento che, come abbiamo recentemente denunciato, è del tutti ingiustificato: come rilevato dall’Ismea, a marzo vi è stata una contrazione del -2,3% su base annua dei prezzi agricoli.

Il calo, sempre su base annua, è addirittura del -6,4% per quanto riguarda le coltivazioni vegetali.

“È inconcepibile che i prezzi alla produzione diminuiscano mentre quelli al consumo aumentano in maniera così vistosa.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Questo dato, unito a quello del crollo dei consumi anche in campo alimentare (che, lo ricordiamo, nel 2011 hanno segnato il -4,8%), fornisce la prova certa delle pesanti ed intollerabili speculazioni in atto sui prezzi.

Dinamiche speculative, che pesano in maniera inaccettabile sulle tasche già povere dei cittadini.

Infatti, con l’inflazione a questo livello, gli aggravi per le famiglie saranno di oltre 1.334 Euro annui, di cui oltre 221 solo nel settore alimentare (stando agli aumenti denunciati dall’Istat).

Se a ciò aggiungiamo anche l’aumento della tassazione (IMU, IVA, addizionali regionali e comunali, ecc.), che ammonta a +1.133 Euro annui, la stangata per le famiglie raggiunge quota 2.467 Euro annui.

Per questo è indispensabile intervenire al più presto per rilanciare il potere di acquisto delle famiglie e per avviare la necessaria ripresa economica del Paese:

  • avviando maggiori controlli sulle filiere, per contrastare speculazioni sui prezzi;
  • calmierando la tassazione sui carburanti anche attraverso il meccanismo dell’accisa mobile;
  • portando avanti con determinazione misure di rilancio dell’economia.
  • annullare il nuovo aumento dell’IVA al 23%, oltre che qualsiasi ipotesi di aumento ulteriore della tassazione, a partire dalle accise sui carburanti.
 
 
 
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