Delega fiscale. Piu’ attenzione al terzo settore e spazi di partecipazione per garantire giustizia sociale
28 Febbraio 2014COMUNICATO STAMPA
Roma 28 febbraio 2014 – Approvata alla Camera la Delega Fiscale. Poca considerazione del Terzo Settore e dei numeri che produce. Aspettiamo il Governo alla prova dei decreti delegati.
“Bene – dichiara Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore – la revisione del catasto degli immobili, la previsione di un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici, così come i diversi strumenti per combattere l’evasione fiscale, ma occorre porre attenzione agli interventi di razionalizzazione circa la revisione delle deduzioni/detrazioni fiscali. Delle numerosissime forme che ne esistono, va fatto si un riordino, ma senza che a pagarne siano i cittadini più vulnerabili, vessati da iniqui carichi fiscali. Allo stesso modo andrebbe tenuto in debito conto il mondo del terzo settore, e la meritorietà delle attività che svolge, a partire da una riformulazione dell’IMU che non equipari più il non profit alle attività commerciali, una mensa sociale ad un ristorante di lusso. Vediamo che finalmente è presente un articolo che definisce la delega alla stabilizzazione e alla razionalizzazione del 5 per mille, ma ci auguriamo che venga fatto tesoro della recente sentenza della Corte dei Conti e dei rilievi che ha sollevato. Dopo la forte impressione negativa suscitata dalla recente approvazione delle nuove norme sul finanziamento ai partiti, ritenuti fiscalmente preferiti rispetto al non profit, chiediamo con fermezza che non si continui su questa strada sbagliata e poco rispettosa del sentimento dei cittadini.”
“Invitiamo il Governo a non chiudersi nel Palazzo – ribadisce Barbieri – . In questo anno in cui dovrà riformulare il sistema fiscale in direzione di una maggiore giustizia sociale e della crescita economica del Paese, secondo criteri di equità e trasparenza, chiediamo luoghi partecipati e Tavoli, ai quali possano sedere anche le nostre rappresentanze, per garantire maggiore equità sugli interventi di natura fiscale. Il Terzo Settore, stretto tra imprese e lavoro, rifiuta l’immagine comoda e ingannevole di soggetto fragile o portatore di chissà quali forme di erosione fiscale: proprio per questo chiediamo di essere coinvolti nella riscrittura delle nuove regole fiscali.”
“Apprezziamo la voglia di fare tanto e in tempi brevi per risanare il nostro Paese, ma confidiamo che il Presidente Renzi sappia impostare questa importante riforma nei tempi necessari e con il giusto grado di equità e partecipazione” – conclude il Portavoce.
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