Uisp – Torna “Matti per il calcio”: come vincere il disagio mentale attraverso un pallone
09 Settembre 2014Da giovedi 11, sino a sabato 13 settembre a Montalto di Castro (Vt) scenderanno in campo 16 squadre composte da persone con disagio mentale, medici e infermieri. Ecco le loro storie.
Roma, 9 settembre. Torna “Matti per il calcio” Uisp a Montato di Castro (Viterbo), da giovedì 11 sino a sabato 13 settembre. Si tratta di una delle più significative Rassegne di calcio sociale e per tutti nel nostro paese che quest’anno giunge all’VIII edizione. Fischio d’inizio alle 15.30 di giovedì 11 settembre presso lo stadio comunale A. Martelli di Montalto di Castro, la cittadina del viterbese che si trova sull’Aurelia ad un centinaio di chilometri da Roma.
“La nuova stagione sportiva dell’Uisp prende il via con Matti per il calcio e non è un caso – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – Cambiare prospettive è lo slogan che adottiamo quest’anno. Molte società sportive sul territorio scelgono il calcio sociale e si stanno specializzando in questo tipo di attività. Rappresentano il volto nuovo dello sport italiano ed è un modo per reagire alla crisi di valori nel nostro Paese e nel calcio superprofessionistico”.
Le partite si susseguiranno e saranno complessivamente 40, con il coinvolgimento di circa 400 giocatori. Sabato 13 settembre, in mattinata, sono previste le semifinali e le finali. Le partite dureranno 60 minuti, con due tempi di 30 minuti ciascuno. Una partita speciale verrà organizzato alle ore 12 di venerdì 12 settembre tra la squadra dei rifugiati politici e richiedenti asilo ospitati dal comune di Montalto di Castro e una selezione di Matti per il calcio.
Scenderanno in campo 16 squadre di calcio a 7 formate da persone con disagio mentale, operatori e medici dei Centri e dei Dipartimenti di salute mentale di tutta Italia.
Ecco le storie di alcuni di loro. “Insieme per sport”: il nome della squadra di Genova non poteva essere più azzeccato. Max Elio, 22 anni, è nato in Perù e da cinque anni vive a Genova. Ha deficit fisici e ha problemi di relazioni. Max Elio non ha amicizie: però una volta alla settimana prende tre autobus per partecipare agli allenamenti. Gioca in attacco e indossa la maglia della sua squadra, l’Alianza Lima. Non è un fenomeno ma tutti gli passano la palla perché ha imparato a farsi voler bene. Vincent, venticinquenne nato in Francia, con disturbi di tipo psicotico ma dotasissimo fisicamente. Nella squadra ha trovato la sua dimensione, viene apprezzato e ha perso la sua aggressività che in passato gli ha procurato parecchi problemi.
Mirco è il veterano della squadra di Arezzo. Passava le sue giornate in casa, davanti alla tv e l’unica sua passione era il Milan. Dopo la costituzione della nostra associazione sportiva, Colle del Pionta onlus, ha iniziato a giocare in attacco e voleva imitare Pato, anche se tutti lo chiamano il “Papero”. Oggi è diventato il presidente della squadra, è lui che telefona al resto dei giocatori per l’organizzazione delle partite. Michele, originario di Siena, vive nella Comunità di via Curtatone di Arezzo. Sta scontando un periodo di affidamento ai servizi sociali e non può abbandonare la provincia. Per “Matti per il calcio” ha ottenuto un permesso speciale dal giudice. E’ il centravanti della squadra ed anche il cuoco. Così ha imparato a gestire anche il suo umore.
Cosimo, di Pulsano, è uno dei punti di forza della squadra che arriverà da Taranto: sin da bambino ha accusato disturbi di tipo intellettivo e si è chiuso progressivamente ad ogni tipo di relazione. Oggi ha quarantì’anni e frequenta il Centro diurno Fondazione Epasss di Grottaglie. Da due anni partecipa alle attività sportive dell’Uisp di Taranto e si è inserito grazie alla squadra di calcio. E’ il portiere della sqaudra e in alcuni casi si trasforma in terzino. Fuori dal campo ha iniziato a realizzare piccoli braccialetti che regala come portafortuna.
Andrea, venticinque anni, vive nella Casa di riabilitazione psichiatrica intitolata a Franco Basaglia, a Merano. Ha disturbi di tipo schizofrenico ma quando è in area di rigore ha imparato a controllare il suo corpo ed è il bomber della squadra “Dinamo Trentina-Alto Adige”.
Che cos’è “Matti per il calcio”? Un calcio diverso, che agisce come strumento di relazione, per superare l’isolamento, per socializzare e riconquistare un equilibrio con il proprio corpo. Questo calcio è partecipazione e relazione: la manifestazione di Montalto di Castro è l’occasione per incontrarne i protagonisti e ciò che hanno da raccontare.
IN ALLEGATO: il manifesto Matti per il calcio 2014 e una foto della passata edizione
Ivano Maiorella
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