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Il Forum Nazionale del Terzo Settore sulla Legge di Stabilità

Alcuni segnali positivi, ma chi pagherà il conto? Preoccupazione per i tagli agli Enti locali e per l’aumento della tassazione sulle Fondazioni di origine bancaria

Dichiarazione di Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

 Roma, 17 ottobre 2014 – Dalla Legge di Stabilità approvata dal Consiglio del Ministri arrivano messaggi positivi ma anche segnali preoccupanti. Una manovra che, con coraggio, prova ad investire sulla crescita del Paese, anche a costo di deviare dagli obiettivi europei. E che prova a prevedere, sin dall’inizio del percorso, un rifinanziamento dei fondi per le politiche sociali, stanziando, tra gli altri, 300 milioni di euro, 250 per il Fondo non autosufficienza e analoga somma per la social card. Sull’infanzia, notiamo 100 milioni per un piano di sviluppo dei servizi educativi. Altra novità sono i 50 milioni per il contrasto della ludopatia e i 100 milioni per gli indennizzi agli emotrasfusi. Segnali di attenzione importanti e non scontati, per quanto ci si aspetti di raggiungere almeno i livelli di finanziamento del 2014, la strutturalità degli interventi e finalmente l’introduzione del Reddito di Inclusione Sociale. Evidenziamo anche che il  5 per mille riceve – ma solo per il 2015- uno stanziamento di 500 milioni di euro e che nel testo compaiono anche 500 milioni per interventi a favore di un Fondo per la famiglia.

Siamo però anche fortemente preoccupati che i tagli al welfare e agli Enti Locali possano avere ricadute sui servizi alle persone, dalla scuola, alla sanità, all’assistenza, agli asili, al trasporto pubblico e che a pagare il conto possano essere ancora una volta i cittadini più poveri. Le risorse che questa manovra sembra mettere in campo sono tante, ma bisogna stare attenti a non cadere nel rischio che si aumentino le disuguaglianze sociali. Ci preoccupa allo stesso modo l’annunciato aggravio delle imposte, per 450 milioni di euro, per le Fondazioni di Origine Bancaria le cui finalità sono in grandissima parte rivolte al finanziamento di attività di terzo settore. Lo scenario che si prospetta appare paradossale: vediamo finanziati i Fondi per gli interventi sociali con risorse tolte a chi interviene sul territorio sulle stesse finalità. Se così fosse, invece di un progresso, dovremmo constatare un gravissimo arretramento.

Confidiamo che il  Governo e il Parlamento possano fugare questi dubbi e smorzare gli allarmi di queste ore, con l’auspicio che questa Legge di Stabilità possa davvero segnare una svolta per il Paese.

 

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