Modavi – I like Italia – Contest fotografico “scatti di’integrazione”
19 Giugno 20151440 questionari, 48 workshop in 12 province e 720 studenti, tra i 13 e 23 anni, coinvolti per fotografare lo stato dell’inclusione sociale in Italia. Sono solo alcuni numeri di una ricerca svolta dal Modavi Onlus, Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano e presentati a conclusione del progetto “I Like Italia – I volti dell’integrazione”.
Da questi dati emerge che circa l’80% degli studenti con entrambi i genitori stranieri farebbe richiesta di cittadinanza italiana, che il 58% di loro preferisce esprimersi in italiano e che il 92% passa il proprio tempo libero con amici italiani.
Sono stati inoltre premiati i tre vincitori del contest fotografico “Scatti d’Integrazione”, realizzato all’interno del progetto e finalizzato a promuovere la piena integrazione tra i giovani italiani e stranieri attraverso la creatività e le nuove tecnologie digitali.
I giovani di seconda generazione vogliono studiare e diventare italiani
Fonte: Redattore Sociale
Nel tempo libero frequentano amici italiani, gli piace parlare la lingua. L’identikit dell’indagine realizzata dal progetto “I like Italia – I volti dell’integrazione”, del Modavi. Realizzati anche 48 workshop nelle scuole e un concorso fotografico
18 giugno 2015
ROMA – Nel tempo libero frequentano amici italiani, gli piace parlare in italiano, farebbero richiesta di cittadinanza italiana e vorrebbero proseguire gli studi andando all’università. Sono i giovani di seconda generazione con entrambi i genitori stranieri e quelli di prima generazione (nati all’estero) secondo l’indagine realizzata nell’ambito di “I like Italia – I volti dell’integrazione”, il progetto promosso da Modavi, Movimento delle associazioni di volontariato italiano e finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha realizzato una serie di interventi innovativi nelle scuole per favorire l’integrazione tra i giovani italiani e migranti di prima e seconda generazione, valorizzare le differenze e la piena partecipazione alla vita sociale. L’indagine conoscitiva ha coinvolto 1.440 studenti (italiani e stranieri) dai 13 ai 23 anni delle scuole superiori di 12 province (Bat, Cagliari, Catania, Gorizia, Latina, Modena, Napoli, Padova, Pescara, Reggio Calabria, Torino, Varese). Obiettivo? Esplorare lo stato dell’integrazione dei giovani studenti nel contesto culturale, scolastico, territoriale e familiare di riferimento per promuovere una crescita sana e prevenire i fenomeni devianti di esclusione sociale. Tra i risultati della ricerca è significativo il numero delle risposte mancanti: più di 1 ragazzo nato all’estero su 4 ha preferito non dichiarare la propria nazione di nascita, il 41% preferisce non dire da quanto tempo vive in Italia. Tra gli stranieri è più alta la percentuale di chi ha intenzione di proseguire gli studi andando all’università: il 57,5% contro il 47,1% degli altri.
Su 1.022 questionari validi, 934 sono stati compilati da giovani nati in Italia (sia da genitori italiani che stranieri), di cui 20 con entrambi i genitori stranieri, e 65 da giovani nati all’estero. Tra questi ultimi, le nazioni maggiormente rappresentate sono Egitto (18,4%) e Romania (14,9%). Alla domanda “faresti richiesta di cittadinanza italiana?” rivolta ai soli ragazzi con entrambi i genitori stranieri, il 79,5% ha risposto “sì”, percentuale che scende al 76,9% per gli intervistati nati all’estero. Alla domanda “in quale lingua ti piace parlare?” rivolta ai soli ragazzi con entrambi i genitori stranieri, il 58,3% ha risposto ‘in italiano’, il 22,2% ha risposto ‘in modo uguale tra italiano e altra lingua’, il 19,4% ha risposto ‘in altra lingua’. Tra le altre lingue, ai primi posti figurano: inglese (25,8%), arabo (22,6%), rumeno (19,4%). Alla domanda “i tuoi genitori parlano una lingua diversa dall’italiano con te?” rivolta solo ai ragazzi che hanno entrambi i genitori stranieri, il 66,9% degli intervistati ha risposto “sì”. Alla domanda “quale religioni professi?” tra le prime 3 religioni ci sono: cristiano cattolica (72,2%), musulmana (3,5%), cristiano ortodossa (1,8%). Il 10,9% si è dichiarato ateo.
Per quanto riguarda le frequentazioni amicali e familiari, alla domanda “nel tempo libero, ti vedi con amici italiani?” emerge che il 93,2% degli intervistati ha risposto “sì”. Tra i ragazzi con uno o entrambi i genitori stranieri, il 91,9% ha risposto sì. Emerge anche che ha risposto “sì” (ovvero frequenta amici italiani) il 95,7% dei ragazzi con entrambi i genitori italiani. Il 57,7% degli intervistati partecipa alle riunioni, feste e incontri fra persone che provengono dal Paese di origine dei genitori (percentuale che sale al 60,3% tra i ragazzi con entrambi i genitori stranieri) e il 33,3% non ci va (il 30,6% tra quelli con genitori stranieri). Tra chi ci va, il 63,4% è contento di partecipare mentre il 6,5% non lo è, percentuali simili anche tra i ragazzi con genitori stranieri. Sette ragazzi su 10 non si sentono esclusi o presi in giro da amici e compagni, al contrario del 3,4%. Tra i ragazzi con entrambi i genitori stranieri le percentuali sono il 56,2% (non si sentono presi in giro) e il 13,7% (si sentono presi in giro). Rispetto alle domande su nomi di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidente della Regione in cui si vive o del Sindaco, la percentuale di risposte esatte per le cariche nazionali è più alta di quelle regionali e locali ed è più alta tra i ragazzi con entrambi i genitori italiani rispetto a quelle date dai ragazzi con entrambi i genitori stranieri.
Oltre all’indagine conoscitiva, sono stati realizzati 48 workshop nelle scuole e un concorso fotografico. I workshop creativi hanno coinvolto 720 studenti delle scuole superiori delle 12 province interessate. Attraverso questi workshop è stato possibile migliorare le possibilità di integrazione sociale, con riferimento ai giovani italiani e stranieri, di prevenire i rischi di esclusione sociale, in particolare dal percorso scolastico, di favorire i collegamenti tra istituzioni del territorio e associazionismo per agevolare i processi di inserimento sociale dei giovani immigrati di prima e seconda generazione. Partendo dal concetto di arte come strumento utile per valorizzare le differenze, promuovere l’integrazione e la diffusione dell’intercultura, i giovani hanno seguito le attività in gruppi di lavoro con un facilitatore, attraverso la metodologia dell’educazione non formale, valorizzando le esperienze dello scambio tra pari, del dialogo, del confronto e dell’accrescimento delle proprie conoscenze. All’interno di “I like Italia” è stato realizzato il concorso fotografico “Scatti di integrazione” per promuovere l’integrazione sociale tra giovani attraverso la creatività, la fotografia e le nuove tecnologie digitali (smartphone e tablet).