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FTS Emilia Romagna – Siglato il Patto Regionale per il lavoro tra la regione e le parti sociali

Fts ER Patto RegioneDimezzare la disoccupazione in Emilia Romagna, creando 120mila posti di lavoro in cinque anni. Ma soprattutto promuovere un’occupazione di qualità, attenta ai bisogni sociali delle persone più fragili e svantaggiate. Sono questi gli obiettivi del Patto per il lavoro siglato in Regione dal Presidente Bonaccini, assieme ai rappresentanti di tutte le forze sociali ed economiche che hanno partecipato a questo importante percorso. Dalle associazioni di imprese, ai sindacati, alle banche, alle scuole, Università, fino al Forum Terzo Settore, la cui importanza è stata rimarcata anche dallo stesso Bonaccini, che ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale di questo mondo per creare una buona occupazione. 

Un traguardo importantissimo, che arriva a meno di sei mesi dall’insediamento di questa Giunta. A dimostrazione che, come ha sottolineato lo stesso Bonaccini, “lavorando con impegno si possono fare le riforme in modo veloce, senza trascurare l’importante confronto con le parti sociali”.
E proprio insieme a loro sono state delineate le priorità enunciate nel Patto, che definisce l’impegno e le strategie regionali per i prossimi cinque anni. Tra queste, appunto, anche il welfare per ridurre le disuguaglianze e generare coesione sociale e l’innovazione nella produzione e nei servizi alle imprese, alla persona ed alla comunità. Centrale inoltre la piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro. Infine gli investimenti in grado di generare nuova occupazione.
Sul piatto ci sono quasi 15 miliardi di euro (tra fondi europei, fondi per la tutela del territorio, fondi per la mobilità,…), di cui 584 milioni espressamente dedicati all’obiettivo di una società equa e inclusiva. Perché, ha rimarcato Bonaccini, “ il lavoro deve puntare all’inclusione dei più fragili, così che anche l’ultimo della fila possa arrivare a tagliare il traguardo”.

E in tutto questo il Forum Terzo Settore con la sua rete di 26 organizzazioni regionali – che  contano complessivamente 11.083 organizzazioni di base e oltre 1 milione e cinquecentomila soci (1.583.973) e 51.279  lavoratori sociali – rappresenta un interlocutore fondamentale per promuovere crescita economica e coesione sociale.
“Il terzo settore, che da sempre si occupa di  persone in difficoltà, sa bene che la prima forma di welfare è il lavoro – sottolinea il Portavoce del Forum Terzo Settore Emilia Romagna, Luca De Paoli –  la dignità del lavoro, l’autonomia economica che fornisce il lavoro sono pilastri imprescindibili per creare davvero una società coesa e inclusiva”.
“Per questo non possiamo che ringraziare il Presidente Bonaccini e l’intera Giunta regionale per l’importantissimo lavoro fatto in questi mesi – aggiunge De Paoli – Per avere riconosciuto l’importante ruolo del Forum di rappresentanza del ricco universo del no profit della nostra Regione. Ma soprattutto per aver dato ampio spazio, anche accogliendo le nostre sollecitazioni, al ruolo del welfare, dell’economia sociale e del terzo settore come leve per creare una occupazione di qualità, promuovere coesione sociale, senza mai lasciare indietro i più deboli”.

 

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