Monitoraggio settimanale sul contrasto alla povertà
12 Giugno 2017A cura del Forum Nazionale Terzo Settore – Ufficio Studi e Documentazione
12/06/2017
GOVERNO
9 giugno 2017 – Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, venerdì 9 giugno 2017, alle ore 11.28 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi.
REDDITO DI INCLUSIONE E CONTRASTO ALLA POVERTÀ
Disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della legge sul contrasto della povertà, il riordino delle prestazioni di natura assistenziale e il rafforzamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali (legge 15 marzo 2017, n. 33).
Il decreto introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il Reddito di inclusione (ReI), quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Il ReI è una misura a vocazione universale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all’affrancamento dalla condizione di povertà. Viene riconosciuto ai nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al REI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.
Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il REI è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa. Viceversa, non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
Il ReI è articolato in due componenti:
- un beneficio economico erogato su dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti;
- una componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona e servirà a dar vita a un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di povertà. Tale progetto indicherà gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso diretto all’inserimento o reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, nonché i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare.
Il ReI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.
Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini ISEE “precompilata”. È un’importante innovazione di sistema, che caratterizzerà l’accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedeltà delle dichiarazioni da un lato e semplificando gli adempimenti per i cittadini dall’altro.
Il decreto disciplina anche le possibili espansioni del REI, in termini di graduale incremento del beneficio e di graduale espansione dei beneficiari. In presenza di maggiori risorse o di risparmi strutturali, l’estensione della misura potrà essere realizzata mediante l’adozione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il decreto istituisce inoltre la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo. E’ una struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, nonché di coinvolgimento nelle decisioni programmatiche del terzo settore, delle parti sociali e degli altri stakeholder. La Rete si articola in tavoli regionali e territoriali e ha l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali.
Nello specifico del ReI e al fine di agevolarne l’attuazione, il decreto prevede determinate articolazioni della Rete: si tratta in particolare del Comitato per la lotta alla povertà, come organismo di confronto permanente tra i diversi livelli di governo, e dell’Osservatorio sulle povertà, con il compito di predisporre un Rapporto biennale sulla povertà, in cui sono formulate analisi e proposte in materia di contrasto alla povertà, di promuovere l’attuazione del ReI, evidenziando eventuali problematiche riscontrate, anche a livello territoriale, e di esprimere il proprio parere sul Rapporto annuale di monitoraggio sull’attuazione del ReI.
Conferenza stampa del Ministro Poletti
MINISTERO DEL LAVORO
Lotta alla povertà: approvato in CdM il Decreto legislativo che introduce il Reddito d’Inclusione (ReI)
9 giugno 2017 – “Prende vita oggi il primo strumento nazionale per la lotta alla povertà: una vera rivoluzione culturale con cui puntiamo a superare l’approccio assistenzialista del passato per rendere più efficaci gli interventi a favore delle persone bisognose”. Così il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, al termine del CdM che ha approvato il decreto di attuazione della delega sulla povertà approvata a marzo, che introduce il Reddito d’Inclusione (ReI).
Il beneficio – che, nella prima fase, si rivolgerà a 500mila famiglie – va da un minimo di 190 euro a un massimo di 485, a fronte di una doppia soglia di accesso di 6mila euro di reddito ISEE e 3mila euro di reddito equivalente. Priorità, quindi, ai nuclei con almeno un figlio minorenne o con disabilità anche se maggiorenne, ed a quelli con una donna in stato di gravidanza o un over55 in disoccupazione.
Basta, però, con il mero assistenzialismo. “I due pilasti del provvedimento -ha spiegato Poletti- sono il sostegno al reddito e le iniziative mirate di inclusione: perché queste due cose funzionino servono le risorse sia per il primo che per il secondo. Abbiamo quindi previsto – ha aggiunto – che il 15% del Fondo povertà venga destinato al rafforzamento degli interventi e servizi sociali per il contrasto alla povertà”. A queste risorse si aggiungono altri 550 milioni in tre anni per il potenziamento dei servizi sociali nel territorio e il finanziamento dell’assunzione di 600 nuovi addetti nei Centri per l’impiego, finalizzati specificatamente a supportare le famiglie beneficiarie del ReI, messi a disposizione attraverso il PON Inclusione (Fondo Sociale Europeo).
Soddisfazione anche dal Premier Gentiloni che ha sottolineato l’importanza della misura e l’auspicio di un potenziamento degli interventi nel futuro: “Abbiamo approvato molti provvedimenti ma vogliamo dare particolare risalto al Decreto legislativo sulla povertà: è stata una delle nostre priorità. Siamo consapevoli che è un primo passo, una prima risposta a un’esigenza molto rilevante e che gli anni della crisi hanno reso ancora più stringente”.
Un riconoscimento, infine, anche dall’Alleanza contro la povertà, che ha auspicato tempi stretti per il completamento del percorso legislativo. “L’approvazione del decreto attuativo della legge delega di contrasto alla povertà è il primo atto concreto nella costruzione di una strategia nazionale di lotta all’esclusione che ci avvicina al resto d’Europa.
Ora restano solo gli ultimi, decisivi, passaggi istituzionali, in Conferenza Unificata e in Parlamento, prima dell’approvazione definitiva da parte del Governo che chiuderà la fase di costruzione della prima reale misura nazionale di lotta alla povertà nel nostro paese. Riconosciamo, nel percorso compiuto finora, l’impegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e auspichiamo che le Commissioni Parlamentari possano essere ispirate dalla stessa volontà di migliorare ulteriormente il decreto”.
Per approfondimenti:
- Presentazione ReI e strategia
- Il ReI in sintesi (il decreto attuativo)
- Comunicato Stampa Consiglio dei Ministri
Il D. Lgs va ora alla Camera per i dovuti pareri.
ALLEANZA CONTRO LA POVERTA’
Approvato decreto attuativo legge delega di contrasto alla povertà
9 giugno 2017 – «L’approvazione del decreto attuativo della legge delega di contrasto alla povertà è il primo atto concreto nella costruzione di una strategia nazionale di lotta all’esclusione che ci avvicina al resto d’Europa. Ora restano solo gli ultimi, decisivi, passaggi istituzionali, in Conferenza Unificata e in Parlamento, prima dell’approvazione definitiva da parte del Governo che chiuderà la fase di costruzione della prima reale misura nazionale di lotta alla povertà nel nostro paese». Così l’Alleanza contro la povertà commenta il via libera di Palazzo Chigi che rende operativo il provvedimento d’introduzione del Reddito d’Inclusione Sociale (Rei).
«Il testo recepisce sostanzialmente i contenuti del memorandum siglato il 14 aprile tra Governo e Alleanza contro la povertà in Italia, relativamente ai punti d’intesa raggiunti che riguardavano: 1) i criteri per determinare l’accesso dei beneficiari della misura e per stabilire l’importo del beneficio; 2) i meccanismi per evitare disincentivi economici alla ricerca di occupazione; 3) l’attivazione di una linea di finanziamento strutturale per i servizi alla persona; 4) il finanziamento dei servizi; 5) l’individuazione di una struttura nazionale permanente che affianchi le amministrazioni territoriali; 6) la definizione di un piano operativo per la realizzazione delle attività di monitoraggio continuo della misura».
«Siamo, però, solo all’inizio del percorso. Per continuarlo è necessario che, nella nota di aggiornamento del DEF e sin dalla prossima legge bilancio – aggiunge l’Alleanza – venga introdotto un Piano pluriennale che consenta di raggiungere, in tempi definiti e con finanziamenti precisi, gli obiettivi decisivi per la modernizzazione del nostro welfare. Primo tra tutti, l’universalità: tutte le persone e le famiglie in povertà assoluta devono essere raggiunte, compresi i cittadini stranieri. Secondo, l’adeguatezza: ogni povero deve ricevere un adeguato pacchetto di riposte, composto da un contributo economico sufficiente a raggiungere uno standard di vita decente e a servizi del welfare locale capaci di offrire la concreta possibilità di modificare il proprio percorso esistenziale».
«È fondamentale che l’incremento delle risorse, il carattere universalistico dell’intervento, la consistenza del sostegno economico e lo sviluppo di risposte adeguate nei territori procedano di pari passo. Solo così – precisa l’Alleanza – il REI potrà diventare realmente uno strumento valido per l’inclusione sociale. L’auspicio è che questo tema diventi una priorità condivisa pienamente da tutte le forze politiche e da tutti i soggetti sociali del nostro paese per evitare che rimanga un’ennesima riforma incompiuta».
«Riconosciamo, nel percorso compiuto finora, l’impegno del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e auspichiamo che le Commissioni Parlamentari possano essere ispirate dalla stessa volontà di migliorare ulteriormente il decreto che una volta approvato costituirà solo il primo passo di un percorso più lungo – conclude la nota dell’Alleanza contro la povertà – ma da compiere velocemente, verso la costruzione di adeguate politiche contro la povertà nel nostro paese».
MEDIA
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9 giugno 2017 – Primo sì in consiglio dei ministri al reddito di inclusione. Ministro Poletti: “660 famiglie interessate per una spesa di 2 mld l’anno per i prossimi anni”.
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9 giugno 2017 – Primo via libera dal Consiglio dei ministri alla misura per il contrasto della povertà. Gentiloni: una priorità del governo. Poletti: due miliardi a disposizione.
Sì al decreto attuativo. Ecco come funziona il Reddito di inclusione
9 giugno 2017 – Lo strumento del Reddito di inclusione (ReI) potrà così diventare esecutivo dal 1° gennaio 2018. La legge delega è stata approvata in Senato (con 138 sì, 71 no…)
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Puglia_LR_13_2017
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