Monitoraggio settimanale sul contrasto alla povertà
22 Gennaio 2018A cura del Forum Nazionale Terzo Settore – Ufficio Studi e Documentazione
22/01/2018
MINISTERO DEL LAVORO
19 gennaio 2018 – È disponibile il nuovo modulo di domanda per il Reddito di inclusione REI, aggiornato con le modifiche introdotte con la Legge di Bilancio 2018, Legge n. 205/2017.
In particolare, dal 1° gennaio 2018 si semplificano i requisiti familiari per l’accesso al REI dei nuclei familiari nei quali sia presente almeno un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni in stato di disoccupazione, fatto salvo il possesso degli altri requisiti esistenti.
La Legge di Bilancio 2018 ha inoltre aumentato l’importo del beneficio massimo mensile per i nuclei familiari maggiormente numerosi, portandolo ad euro 534,37 per i nuclei con 5 componenti e ad euro 539,82 per i nuclei con 6 o più componenti. Per approfondimenti, vai al Focus On dedicato al REI
ANCI
Anci: “No a ineleggibilità e maggiori tutele per i sindaci, ecco l’agenda per il 2018″…
18 gennaio 2018 – Sul fronte della lotta alla povertà, abbiamo visto con soddisfazione l’approvazione del reddito di inclusione a livello nazionale, che nasce dalle esperienze pionieristiche fatte proprio nelle città.
Verbale Commissione Welfare del 14 dicembre 2017…
15 gennaio 2018 – E’ infatti responsabile dell’elaborazione dei seguenti piani: 1) Il Piano Sociale nazionale, quale strumento programmatico per l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per le Politiche Sociali; 2) Il Piano per gli interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà, quale strumento programmatico per l’utilizzo delle risorse della quota del fondo Povertà destinato al…
ISTAT
Istat: condizioni di vita dei pensionati
15 gennaio 2018 – Il 21 dicembre Istat ha pubblicato un focus dal titolo Condizioni di vita dei pensionati con lo scopo di offrire una lettura integrata della situazione italiana. I dati riportati dal documento provengono dal Casellario centrale dei pensionati, dall’Indagine campionaria su reddito e condizioni di vita delle famiglie e dalla Rilevazione sulle forze di lavoro. Nel 2016 i pensionati sono stati 16 milioni e hanno percepito, in media, un reddito pensionistico lordo di 17.580 euro. Esistono differenze territoriali e di genere? Le condizioni di vita variano a seconda della ex-posizione professionale?…
Emilia Romagna
Inserimento lavorativo persone fragili e vulnerabili, dalla Regione 20 milioni di euro
18 gennaio 2018 – “Con questo atto la Giunta, in coerenza col Patto per il lavoro, conferma la scelta di rivolgere la propria attenzione alle persone in condizione di fragilità e povertà, assicurando a tutte di essere accolte e prese in carico da un servizio pubblico unitario tra servizi per il lavoro, sociali e sanitari- ha spiegato in Commissione…
Reddito di solidarietà e inclusioni: arrivate più di mille domande
19 gennaio 2018 – Voluti dalla regione Emilia Romagna e dallo Stato per contrastare povertà ed esclusione sociale, il reddito di solidarietà (RES) e quello di inclusioni (REI), sono due nuovi strumenti che vedono il comune in prima linea nella fase di raccolta delle domande e, per quanto riguarda il RES, anche di gestione…
Welfare, Reddito di solidarietà: presentate oltre mille domande
Reddito solidarietà e inclusione, a Rimini oltre 1.100 richieste ma solo il 15% in regola
Il lavoro aumenta ma la povertà non diminuisce
18 gennaio 2018 – L’Alleanza contro la povertà in Italia ha presentato i risultati del monitoraggio “Rapporto di Valutazione dal Sia al Rei” in Emilia Romagna, una Regione dove il contrasto alla povertà sta dando buoni risultati. Ebbene, il 65% dei nuclei familiari che hanno fatto ricorso al sostegno economico aveva almeno…
Reddito di solidarietà, presentate 304 domande: 35 sono state respinte
16 gennaio 2018 – Dal 20 settembre al 15 gennaio sono 304 le domande presentate allo Sportello Sociale del Comune di Forlì per ottenere il Reddito di Solidarietà, la misura di contrasto contro la povertà introdotta dalla Regione Emilia Romagna. Il Res è pensato per i nuclei familiari con Isee inferiore a 3 mila euro e la …
Lazio
Migranti, cure scarse e inadeguate nella Regione Lazio. Il rapporto 2017 del Banco Farmaceutico
14 gennaio 2018 – “La povertà sanitaria è un fenomeno che colpisce sempre di più i migranti e i rifugiati che arrivano e vivono in Italia. In particolare, il Lazio è la regione italiana con maggiore concentrazione di migranti che hanno difficoltà ad accedere a delle cure adeguate”. E’ quanto emerge dal Rapporto 2017 in…
Povertà sanitaria, cresce tra i migranti, i dati del Banco Farmaceutico
Liguria
In coda per il reddito d’inclusione, 871 domande in un mese
18 gennaio 2018 – Il primo mese del Rei, il reddito di inclusione, in Liguria, fa 871. È il numero delle domande presentate su tutto il territorio regionale, per accedere al nuovo dispositivo di contrasto alla povertà, nel primo mese in cui è stato attivato. «A fine anno le domande in Liguria saranno circa 10.000 – calcola Federico Vesigna, segretario generale Cgil Liguria, che ha elaborato i dati diffusi dall’Inps…
Lombardia
1 Seduta n. 259 del 17 gennaio 2018 La Giunta … – Regione Lombardia
17 gennaio 2018 – La Giunta regionale della Lombardia, presieduta dal Vice Presidente Fabrizio Sala, si è riunita oggi alle ore 14.40 a Palazzo Lombardia…
Regione Lombardia: DGR 7602/2017, Interventi in risposta al disagio sociale di giovani e adolescenti
15 gennaio 2018 – Il provvedimento dispone il finanziamento di una misura a favore di giovani e adolescenti fra 13 e 25 anni in condizione di difficoltà e delle loro famiglie. E’ previsto uno stanziamento di 6 milioni di euro a valere sul POR FSE 2014-2020 per interventi a carattere psico – socio – educativo (colloqui, counselling, attività
di contrasto alla dispersione scolastica, accompagnamento verso attività di inclusione, ecc.) mediante l’erogazione di voucher.
Lombardia_DGR_X-7602_2017
Povertà, Cecchetti (Lega): “Pirellone stanzia 500mila euro per aiutare i cittadini in difficoltà”
16 gennaio 2018 – “Il Consiglio regionale oggi ha destinato 500mila euro per aiutare concretamente i cittadini lombardi che si trovano in una situazione di difficoltà” E’ quanto annuncia il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega), relatore del…
Molise
Carta della famiglia, Boccardo (UIL): “Si convochi il tavolo regionale sulla povertà”
12 gennaio 2018 – È stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato scorso il Decreto del Ministero del lavoro 20/9/2017, con la definizione dei criteri e delle modalità per il rilascio della Carta della famiglia, che consentirà ai nuclei familiari di beneficiare a sconti sull’acquisto di beni o servizi. Sono interessati …
Puglia
Consiglio Puglia:in commissione via libera misure su povertà
18 gennaio 2018 – Passi concreti per l’integrazione del Reddito di Inclusione (Rei) nazionale e del Reddito di Dignità (Red) regionale sono stati compiuti oggi in Consiglio regionale con il parere favorevole, espresso a maggioranza nella commissione Welfare, sulle modifiche al regolamento della Regione Puglia in…
In Puglia ci saranno due misure contro la povertà: sì alla convivenza di…
18 gennaio 2018 – Passi concreti per l’integrazione del Reddito di Inclusione (Rei) nazionale e del Reddito di Dignità (Red) regionale sono stati compiuti oggi in Consiglio regionale con il parere favorevole, espresso a maggioranza nella commissione Welfare, sulle modifiche al regolamento della Regione Puglia in materia di contrasto alla…
Ecco il decreto di riparto del FNPS 2017
16 gennaio 2018 – …su un apposito capitolo di spesa, scorporato dal FNPS a partire appunto dall’anno 2017. Alla Puglia vanno complessivamente 19.664.389,82 euro di cui 4.612.389,82 euro di Fondo nazionale Politiche sociali e 15.052.000,00 euro di Fondo per la povertà. Cliccate sul link per scaricare il decreto…
Sardegna
Quartu, al via i pagamenti per la linea tre delle povertà estreme
19 gennaio 2018 – Sono stati inviati i mandati di pagamento per la linea tre delle povertà estreme, quella dedicata ai lavori socialmente utili. … La protesta dei lavoratori della linea tre segue quella di qualche giorno fa, davanti al Municipio, dei beneficiari del Reis, il reddito di inclusione sociale avviato dalla Regione. …
Sicilia
Fava presenta la legge contro la povertà. Reddito di base ai siciliani in difficoltà
15 gennaio 2018 – “C’è un gesto – dice Fava – poco simbolico ed assai concreto, che l’Assemblea Regionale può fare di fronte alla morte per freddo e stenti di un altro homeless: portare in aula ed approvare subito la legge di iniziativa popolare sulla povertà assoluta che ho presentato il primo giorno di questa legislatura”…
Trentino Alto Adige
17 gennaio 2018 – Olivi nella risposta a Cia ha ricordato che l’assegno regionale non era calcolato con un indicatore diverso dall’Icef, perché l’Icef veniva trasformato attraverso una tabella in un dato equivalente in euro, secondo un sistema a scaglioni di reddito. La differenza di importi tra l’assegno regionale e l’assegno…
Toscana
Povertà, in Toscana 27 mila famiglie potranno accedere al reddito d’inclusione
19 gennaio 2018 – Nella regione, dal primo luglio, potranno fare richiesta dell’assegno di 5 mila euro l’anno circa una famiglia povera su due. Per la richiesta, eliminati i vincoli legati alla condizione della famiglia (almeno un minore a carico, un figlio adulto disabile, una donna in stato di gravidanza e un over 55…
Povertà in aumento in Toscana, una famiglia su due potenziali destinatarie di reddito di inclusione
Reddito di inclusione, ad accederne da luglio in Toscana una famiglia povera su due
Val D’Aosta
Povertà: homeless di Aosta soccorsi da Croce Rossa
17 gennaio 2018 – L’iniziativa, organizzata dal Comitato regionale,, viene avviata dopo un percorso formativo che ha coinvolto circa 30 volontari e un lavoro di monitoraggio sul fenomeno della povertà, condotta in raccordo con gli uffici sociali comunali e regionali. L’attività viene già svolta in molte città italiane…
Veneto
N.2121-DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del 19/12/2017 (BUR n.4 del 09/01/2018)
Approvazione del documento “Verso l’inclusione attiva…”. Politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Prime indicazioni programmatiche 2018-2019.
CORRIERE DELLA SERA
I programmi sul reddito e i poveri (invisibili)
Il 40% delle persone che si rivolgono alla Caritas milanese sono nostri connazionali. L’assegno di inclusione appare la soluzione più concreta e realistica
19/01/18 – di Ferruccio de Bortoli. C’è un dato milanese, tra i tantissimi positivi di un momento d’oro della città, che dovrebbe farci riflettere. Il 40 per cento delle persone che si rivolgono alla Caritas per avere generi di prima necessità, sono nostri connazionali. Molti si vergognano della loro condizione sociale. Tendono a mimetizzarsi. Ciò li rende ancora più penalizzati tra i tanti disperati — la maggioranza immigrati — che si rivolgono ai centri di assistenza. Addirittura vittime dei racket dell’elemosina che distrattamente alimentiamo per strada con le nostre offerte. Accade nella città italiana oggi più celebrata e ammirata al mondo, possiamo immaginare che cosa succeda in altre parti d’Italia. L’amaro paradosso è che gli italiani precipitati sotto la soglia della povertà assoluta sono meno cittadini di altri. Anche di quelli che non lo sono. Invisibili. Qui però non si tratta di dar credito a pericolosi slogan come «prima gli italiani», né di utilizzare questo argomento a beneficio della retorica anti immigrati. La politica di accoglienza — giustamente più regolata nei flussi ultimamente — è una cosa. Il contrasto alla povertà, uno dei segni distintivi di un Paese civile, un’altra. Non può e non deve discriminare a seconda del luogo di nascita. Ma nemmeno finire per penalizzare i connazionali più sfortunati. Altrimenti dovremmo constatare, dopo tante discussioni sullo ius soli, che questo diritto si può perdere insieme al reddito.
La povertà assoluta riguarda, secondo i dati 2016 dell’Istat, il 6,3 per cento delle famiglie, poco meno di cinque milioni di persone. La povertà relativa — secondo indicatori di consumo — investe il 10,6 per cento delle famiglie, 8 milioni e mezzo di individui. La tendenza sembra essersi stabilizzata. La vera emergenza riguarda i minori delle famiglie in difficoltà: gli invisibili tra gli invisibili. Uno studio di Andrea Brandolini (Banca d’Italia) segnala le conseguenze negative di questo triste fenomeno, non solo sulla salute e l’educazione dei singoli, ma anche sul capitale umano di un Paese. Il costo della povertà dell’infanzia è stimato all’1 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) nel Regno Unito e negli Stati Uniti. È presumibile che in Italia non sia dissimile.
Tra i meriti dei governi Renzi e Gentiloni (sì, li può ammettere anche un critico come chi scrive) vi è un deciso cambio di passo nel contrasto alla povertà. Con l’introduzione del Reddito di inclusione (Rei), un nucleo familiare di cinque persone può avere fino a un massimo mensile di 534 euro, versati su una speciale carta di credito. I requisiti economici richiesti sono un livello di Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore ai 6 mila euro l’anno. L’assegno non è compatibile con altri sussidi. È ridotto se esistono altri redditi e condizionato alla sottoscrizione di un patto che prevede impegni di ricerca e riqualificazione del lavoro. Il Rei diventerà, a tutti gli effetti, una misura universale, cioè non condizionata dai requisiti familiari, a partire dal primo luglio di quest’anno. Riguarderà 2 milioni e mezzo di persone, la metà di quelle in povertà assoluta, di cui si calcola che soltanto un quarto sia costituito da stranieri residenti (che sono l’8 per cento della popolazione). Una misura che costa 2 miliardi quest’anno; 2,5 nel 2019 e 2,7 a partire dal 2020.
L’Alleanza contro la povertà (che raggruppa diversi soggetti sociali e associazioni di volontariato), cui si deve l’idea del Rei, insiste perché, nell’arco della prossima legislatura, il beneficio possa essere esteso a tutte le persone sotto la soglia di povertà assoluta. Il costo però sarebbe assai elevato: circa 7 miliardi, cioè quattro in più. Non sappiamo, specie guardando alle fragili dinamiche dei conti pubblici, se l’obiettivo sia sostenibile. Ma sarebbe già un successo dell’Italia civile se tutte le forze politiche in campo confermassero il Reddito d’inclusione, per la prima volta in Italia a carattere universale a partire dal primo luglio e lo considerassero una sorta di vincolo bipartisan. Se invece dovesse saltare, anche in attesa di migliorarlo, le conseguenze sarebbero gravi. Molte persone tornerebbero nella condizione peggiore dell’indigenza. I nostri concittadini in difficoltà, e non solo loro, si sentirebbero ancora più esclusi, beffati.
Gli schieramenti delle prossime elezioni stanno affinando in materia le loro proposte. In quella del Pd sembra sia previsto il raddoppio delle risorse nell’arco di cinque anni e il sostegno a tutta la platea di coloro che sono sotto la soglia di povertà assoluta. Oltre all’attivazione di vari servizi di sostegno e ricollocazione lavorativa. Il centrodestra punta su un reddito di dignità che teoricamente dovrebbe coprire l’8 per cento delle famiglie con l’attivazione di una imposta negativa. Ovvero un sussidio monetario per chi è al di sotto di una certa soglia, in sostituzione di altri programmi assistenziali, in modo da ridurre anche la complessità burocratica. Nel programma di Forza Italia è prevista anche la riattivazione della social card — che non fu certo un successo ai suoi tempi — e il dimezzamento della povertà in cinque anni. Le risorse arriverebbero da una non ben chiara, nei suoi aspetti tecnici, operazione di cartolarizzazione (cioè trasformazione in titoli negoziabili) «dei beni confiscati in via definitiva alla mafia che, secondo le stime, ammontano a una cifra non inferiore ai 25 miliardi». Non c’è un calcolo del costo perché, secondo Forza Italia, va valutato tenendo conto degli effetti della proposta di introduzione della cosiddetta flat tax, tassa piatta.
La proposta di reddito di cittadinanza dei Cinquestelle riguarda sulla carta il 19 per cento delle famiglie con un trasferimento medio calcolato in 480 euro. Il costo secondo il Movimento sarebbe di 17 miliardi, di cui 2 per i servizi e i centri per il recupero al lavoro. Per Massimo Baldini e Francesco Daveri, che hanno confrontato su Lavoce.info i costi dei vari programmi, toccherebbe invece i 29 miliardi, una cifra simile a quella stimata per il reddito di dignità. I Cinquestelle si proporrebbero di tagliare una serie di trasferimenti dello Stato alle imprese, riducendo la spesa pubblica, in particolare quella militare.
Le cifre in gioco, come si vede, sono imponenti. Il meglio in questa materia può essere nemico del bene, oltre che una mina pericolosa per i conti pubblici. La formula del Rei appare più realistica e concreta. Un passo alla volta, dosando le risorse, rispetta tutti. Soprattutto perché non basta il semplice trasferimento monetario che può creare l’illusione di un diritto perpetuo all’assistenza. L’accompagnamento è fondamentale. La povertà si vince quando le persone sono messe in condizione di non chiedere più, di ritornare a essere, nel limite del possibile, orgogliosamente indipendenti. Ecco perché l’accompagnamento — che crea responsabilità e stimola l’orgoglio del riscatto — è persino più importante del sostegno al reddito. Interromperlo, distrugge quel poco o tanto che è già stato fatto. L’Italia ha poi la fortuna di avere una rete di volontariato preziosa e capillare che può contribuire a riannodare i fili di una cittadinanza indebolita dalle perdite di reddito e dalle disuguaglianze. Un investimento, quello del contrasto alla povertà, che fa bene a tutti, anche a chi non ne ha bisogno.
WELFORUM
Regioni e schemi di reddito minimo: rischi e opportunità di una governance multi-livello
17 gennaio 2018 – Tradizionalmente ai margini del dibattito politico, negli ultimi tempi gli schemi di reddito minimo hanno trovato uno spazio sempre maggiore nei programmi e nelle proposte dei partiti politici, e sono divenuti oggetto di discussioni sempre più accese. A questa maggior centralità ha fatto seguito l’approvazione di nuove misure, a livello nazionale come a livello locale…
L’Italia per l’equità della salute
15 gennaio 2018 – Il primo dicembre è stato presentato dal Ministero della Salute e dall’Inmp (Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti per il contrasto delle malattie e della povertà) il rapporto L’Italia per l’equità della salute. Il documento e il convegno di presentazione affrontano le sfide relative alle disuguaglianze di salute nel nostro Paese e si pongono l’obiettivo di favorire l’apertura del dibattito tra Stato, stakeholder del settore sanitario e rappresentanti del terzo settore.
INPS – MODULISTICA
22 novembre 2017 – Fonte https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=51383
Reddito di Inclusione: disciplina e modalità di accesso al beneficio
Il Reddito di Inclusione (REI) è una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale introdotta dal decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, emanato in attuazione della legge-delega 15 marzo 2017 con decorrenza dal 1° gennaio 2018.
Tale misura prevede un beneficio economico erogato attraverso l’attribuzione di una carta prepagata emessa da Poste Italiane SpA ed è subordinata alla valutazione della situazione economica e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Il beneficio economico sarà erogato per un massimo di 18 mesi, dai quali saranno sottratte le eventuali mensilità di Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) percepite.
Il nucleo richiedente dovrà soddisfare specifici requisiti di residenza e anagrafici, economici, di composizione del nucleo familiare e di compatibilità, specificamente dettagliati nella circolare.
L’ammontare dell’importo è correlato al numero dei componenti del nucleo familiare e tiene conto di eventuali trattamenti assistenziali e redditi in capo al nucleo stesso. In ogni caso, l’importo complessivo annuo non può superare quello dell’assegno sociale.
Coloro che, alla data del 1° dicembre 2017, stanno ancora percependo il SIA potranno presentare immediatamente domanda di REI o decidere di presentarla al termine della percezione del SIA, senza che dalla scelta derivi alcun pregiudizio di carattere economico.
La circolare INPS 22 novembre, n. 172 fornisce le prime istruzioni amministrative, illustra il riordino delle prestazioni assistenziali finalizzate al contrasto alla povertà, in particolare del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) e dell’ASDI (Assegno Sociale di Disoccupazione) e la conseguente rideterminazione del fondo povertà a decorrere dal 2018.
La domanda di accesso alla prestazione potrà essere presentata dal 1° dicembre 2017, presso i comuni o altri punti di accesso identificati dagli stessi, utilizzando il modello allegato alla circolare. Al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, il richiedente deve essere in possesso di un’attestazione ISEE in corso di validità.
Seguici su http://www.alleanzacontrolapoverta.it/ o su FACEBOOK