Per il Forum Terzo Settore il decreto approvato è “l’atto conclusivo di una riforma iniziata ormai diversi anni fa, ma non la conclusione di un percorso che vogliamo continuare a portare avanti, al fine di promuovere e valorizzare sempre di più lo sport dilettantistico e tutelare i diritti di chi lo anima”.

“L’accordo segna un passo in avanti verso quella visione di giustizia, tesa al reinserimento nella comunità, che è propria di chi opera nel Terzo settore. Segna, inoltre, un importante riconoscimento del nostro ruolo nell’inclusione sociale di persone che, se lasciate sole e senza una rete adeguata di supporto, rischierebbero di non emanciparsi mai dalla loro condizione di svantaggio e di devianza”.

Il contributo della nostra portavoce sul quotidiano online: “Nessun candidato che abbiamo ascoltato in questi giorni ha messo in discussione la necessità di attuare l’amministrazione condivisa: al contrario, ha ritenuto essenziale un maggiore coinvolgimento del Terzo settore. Alla luce di questa conferma, però, chiediamo una risposta forte della politica sui temi per noi prioritari”.

La portavoce Vanessa Pallucchi: “Governo e Parlamento hanno preso atto che lasciare il Terzo settore privo di ristori per far fronte ai rincari avrebbe significato far gravare maggiormente la crisi energetica proprio su quella fascia di popolazione più indifesa, povera e a rischio emarginazione”.

Una raccolta di proposte, documenti, lettere aperte, priorità e richieste di impegno che gli Enti di Terzo settore sottopongono alle forze politiche per la prossima legislatura. 

“L’iniziativa ‘Mettete in agenda la solidarietà’ ha dimostrato che c’è grande comprensione, da parte di tutte le forze politiche, della centralità dei temi sollevati dal Terzo settore. Bisogna però lavorare sul come rispondere alle urgenze che il Paese ha di fronte e per farlo serve abbattere quelle barriere pregiudiziali che impediscono una sana contaminazione di idee”.

Su Corriere Buone Notizie l’intervento della nostra portavoce Vanessa Pallucchi che, in vista delle prossime elezioni, richiama l’attenzione sui problemi annosi del Paese e sulla necessità di una politica lungimirante, che abbia a cuore il bene comune e sappia proporre una visione di futuro sostenibile.

Nella conversione in legge del decreto Semplificazioni sono stati inseriti una serie di emendamenti che cambiano le regole per gli enti del Terzo settore che rispondono ad alcune esigenze di chiarezza e semplificazione e possono portare al passo successivo, ossia alla richiesta di autorizzazione alla Commissione europea.

La portavoce del Forum Terzo Settore: “Ora manca solo l’autorizzazione della Commissione UE, che consentirà l’entrata in vigore di norme fondamentali per la tenuta e lo sviluppo di associazionismo, volontariato, imprese e cooperative sociali. Ci auguriamo che ciò avvenga il prima possibile e che rappresenti anche l’occasione per far conoscere in Europa il modello peculiare e innovativo del Terzo settore italiano”.

La portavoce del Forum Terzo Settore: “Il decreto in discussione alla Camera potrebbe essere l’ultima occasione in questa legislatura per la conclusione di un percorso che migliaia di realtà sociali – associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative e imprese sociali –  ad oggi in grave difficoltà, attendono da anni. Non si possono fare passi falsi, lasciamo fuori il Terzo settore dalle dinamiche della imminente campagna elettorale”.