“Da quattro anni abbiamo posto la necessità di mettere mano alla fiscalità. Se non si provvede subito è a rischio la tenuta del non profit e il suo contributo alla coesione sociale”. A lanciare il grido d’allarme è il Forum del Terzo Settore, nell’incontro che si è tenuto questa mattina a Roma, il primo appuntamento di una serie di iniziative per chiedere con forza a governo e parlamento la rapida approvazione del nuovo dispositivo fiscale che manca per completare la riforma del Terzo settore, attesa ormai da 5 anni.

“Non potremo più essere presenti nelle emergenze come abbiamo fatto finora se le nostre organizzazioni non saranno messe nelle condizioni di operare al meglio e con le tutele necessarie. Riceviamo riconoscimenti e apprezzamenti da più parti per il nostro impegno, ma le parole non ci bastano più. Abbiamo bisogno di fatti concreti; abbiamo bisogno che vengano approvate le nuove norme fiscali.” Così Portavoce del Forum Vanessa Pallucchi. La diretta sul canale youtube del Forum Terzo Settore

La portavoce Vanessa Pallucchi: “Abbiamo riscontrato una grande attenzione e il riconoscimento, anche nel processo di riforma del sistema giudiziario, del fondamentale ruolo del Terzo settore in questo ambito. Un’attenzione che segna un cambiamento di prospettiva importante.”

“Sono cinque anni – scrive il Forum – che attendiamo il completamento della riforma del Terzo settore con la definizione del quadro fiscale e quindi il vaglio della Commissione Europea…Una situazione ormai insostenibile alla quale va posto rimedio con un deciso intervento politico. Ci aspettiamo delle concrete iniziative da parte del governo e del parlamento.”

Dall’inizio della guerra in Ucraina il Terzo settore si è mobilitato per raccogliere e distribuire gli aiuti ai profughi e organizzare l’accoglienza in Italia e nei paesi confinanti l’area di crisi. Tuttavia una circolare del Ministero degli Interni dei giorni scorsi lascia grande perplessità sulle procedure di accoglienza dei profughi.

Dal dare risposte tempestive a chi è nei territori dove è in atto il conflitto e nelle zone limitrofe, all’organizzazione dell’accoglienza diffusa qui in Italia, fino alla definizione di tutti gli aspetti che riguardano il tema dell’integrazione. Non da ultimo il tema delle risorse, che occorre integrare perché si possa parlare di accoglienza dignitosa.

Per le moltissime le organizzazioni del Terzo settore che in questi giorni di emergenza umanitaria si sono mobilitate per portare aiuti e rispondere ai bisogni della popolazione chiediamo il riconoscimento di alcune condizioni essenziali e di essere messi nelle condizioni reali di poter operare e portare il nostro aiuto nella maniera più efficace per tutti.

L’appello del Forum Terzo Settore: le persone non autosufficienti ed i loro familiari non possono più attendere. E’ urgente dare il via a una riforma organica, che preveda anche la revisione dei Lea e l’emanazione dei Leps, e infrastrutturi il territorio con il pieno coinvolgimento del Terzo Settore.             

Il Forum nazionale del Terzo Settore condanna fermamente la guerra e il ricorso alle armi e premere per l’avvio di un vero processo di Pace. Aderisce pienamente all’appello lanciato dalla Rete Italiana Pace e Disarmo “Si fermi la guerra in Ucraina e parta un vero processo di Pace”.

“Facciamo appello a tutti i Paesi e alle organizzazioni internazionali, in particolare al Governo italiano e all’Unione europea, perché non sia lasciata intentata alcuna strada per una soluzione pacifica della crisi ucraina”. Questo il messaggio emerso dall’assemblea nazionale del Forum del Terzo Settore in corso oggi a Roma.