“Riteniamo incomprensibile che si obblighino le realtà di Terzo settore a farsi carico di costi e oneri burocratici per l’apertura della partita Iva, pur rimanendo esenti dal pagamento dell’imposta: molti servizi alle persone sui territori rischiano di diminuire o addirittura scomparire a causa del nuovo regime fiscale. Proseguiamo il nostro impegno per chiedere che la solidarietà non sia equiparata al commercio”.

Quarant’anni fa nasceva la Prociv-Arci. Una scelta maturata sulla scia dell’impegno di oltre 5.000 giovani che, nel 1980, arrivarono da ogni parte d’Italia nei territori dell’Irpinia e della Basilicata devastati dal terremoto del 23 novembre. Una “mission” raccolta dai padri fondatori della Prociv-Arci che il 5 aprile del 1984 iniziarono questa grande avventura.

“Serve informazione e sensibilizzazione, ma anche ripensare spazi e città. Dobbiamo fare di più per garantire la sicurezza sulle nostre strade. Purtroppo i dati sulle vittime della strada sono numeri ancora inaccettabili che ci ricordano l’importanza di agire su più fronti per ridurre drasticamente i rischi.”

Il Forum Terzo Settore chiede la soppressione della misura, presente nel testo della Manovra all’articolo 112, che punta a introdurre un rappresentante del Mef negli organi di controllo di qualsiasi ente che percepisce, anche in forma indiretta, contributi pubblici a partire da 100mila euro, imponendo inoltre, a quegli stessi enti, un tetto alle spese sulla base dei valori medi di spesa degli anni precedenti. 

Per molti enti del Terzo settore il mese di dicembre è il termine per la rendicontazione del contributo ricevuto nel 2023 grazie al 5 per mille (anno finanziario 2022), uno degli strumenti più diffusi per il reperimento di fondi da parte delle organizzazioni non profit. Appuntamento lunedì 25 novembre alle ore 17, online, per il terzo incontro di “Prendi nota! Appunti video sulla normativa”, promosso da Cantiere Terzo settore.

La prima missione della barca Nihayet Garganey VI, un progetto congiunto tra ARCI e Sailingfor Blue LAB, si è conclusa con un importante salvataggio di vite umane. La missione nasce con l’obiettivo di monitorare il Mediterraneo, segnalare situazioni di potenziale pericolo e fornire assistenza in coordinamento con le autorità competenti.

A Baku i negoziatori di 197 Paesi e dell’Unione europea trattano, cercando un accordo sulle risorse che il Nord del mondo mette a disposizione del Sud per le azioni di mitigazione e di adattamento alla crisi climatica. Ma mentre si cerca di trovare una quadra su chi pagherà quanto, a farne le spese è l’umanità, carnefice e vittima della sua stessa inazione. 

In apertura della COP29, sono drammatici i dati UNICEF sulla crisi climatica: circa 1 miliardo di bambini – quasi la metà di bambini nel mondo – vive in 1 dei 33 paesi classificati come a “rischio estremamente elevato” per i cambiamenti climatici; oltre 420.000 bambini attualmente sono colpiti dalla siccità record nella regione amazzonica. Le richieste Unicef ai leader mondiali.

Al via la prima indagine nazionale per approfondire l’approccio degli stranieri al tema della donazione di sangue. “Negli ultimi vent’anni – sottolinea il presidente Nazionale – la presenza delle persone di origine straniera residenti in Italia è aumentata significativamente. E’ importante sviluppare politiche sociali volte alla loro accoglienza e inclusione. Il volontariato è uno dei più forti strumenti di integrazione e allargamento della cultura del Paese.”

Giovedì 7 novembre la portavoce Vanessa Pallucchi, ha partecipato al convegno “Le sfide del servizio pubblico” che si è svolto presso la Sala Zuccari del Senato, organizzato dalla presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia: “Pensiamo che sia necessaria una riforma che restituisca centralità al ruolo del Parlamento. Il servizio pubblico deve saper concretizzare l’orientamento espresso dall’articolo 21 della Costituzione”.