C’è tempo fino al 20 giugno per partecipare al concorso che di individuare e valorizzare i modelli innovativi di intrapresa nella gestione della cultura che coniugano miglioramento dell’offerta e sostenibilità economica. Tra i soggetti che possono rispondere al bando anche le fondazioni e le organizzazioni non profit.

In occasione dell’iniziativa promossa da Legambiente “Voler Bene all’Italia”, presentato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali l’ottavo rapporto nazionale Piccoli Comuni, un’analisi puntuale dello stato dei territori italiani costituiti da borghi.

Pubblicato il bando 2017 per rafforzare le imprese culturali non profit composte da giovani under 35. Promosso da 18 fondazioni private tra cui la Fondazione CON IL SUD, il bando nazionale mette a disposizione 2,65 milioni di euro e scade il 23 giugno.

Anche l’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia tra le oltre 550 case editrici, riviste, associazioni, biblioteche, librerie, enti pubblici e start up che animano la manifestazione che durerà fino al 23 aprile a Milano.

L’Unione Nazionale delle Pro Loco e l’Associazione Italiana degli Alberghi per la Gioventù hanno rinnovato il loro impegno in materia di promozione del turismo sociale e culturale.

L’Unione Nazionale delle Pro Loco commenta l’approvazione, da parte della Commissione Cultura del Senato, della legge che attribuisce risorse ai beni del patrimonio immateriale italiani, equiparandoli ai beni materiali.

E’ possibile aderire fino al 30 novembre 2016 al concorso che l’associazione lancia per sollecitare gli studenti a conoscere i beni culturali – artistici, ambientali e paesaggistici– del proprio territorio e per sviluppare nei loro confronti atteggiamenti di cittadinanza attiva sia per la tutela che per la valorizzazione.

COMUNICATO STAMPA Il Forum Nazionale del Terzo Settore organizza a…

L’evento è occasione per presentare il Protocollo di intesa che Anci e Forum Nazionale del Terzo Settore hanno siglato per promuovere, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese.Perchè investire in politiche culturali e di formazione rappresenta un fattore primario per lo sviluppo sociale.

L’accordo nasce dalla comune visione che investire in politiche culturali e di formazione rappresenti un fattore primario per lo sviluppo sociale. La cultura è parte fondante del nostro sistema di welfare e il settore culturale costituisce un’importante fonte di occupazione, soprattutto giovanile.