Occorre attivare percorsi partecipati necessari a definire una programmazione (Piani di Zona) che sia concretamente rispondente ai bisogni del territorio, in termini promozionali e non meramente assistenziali. Occorre passare ad un welfare di comunità.

Senza investimenti sulle strutture sociosanitarie sul territorio, siamo più fragili contro il Covid19. Lo ha evidenziato la Corte dei Conti, lo afferma con forza Uneba, la più rappresentativa organizzazione di categoria del settore sociosanitario non profit, che rivolge un appello a Governo e Parlamento: estendere alle strutture residenziali la tutela offerta ai centri diurni dal Cura Italia.

Il piano sociale stabilisce gli obiettivi strategici per il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali in riferimento al prossimo triennio. Il Piano prevede quindi la valorizzazione dei processi partecipativi tramite il coinvolgimento dei vari soggetti nella progettazione delle attività.

All’indomani della sentenza del Tar, il Forum Terzo Settore della Calabria rivolge un appello alla Regione e ai Comuni per superare la fase di stallo: “La riforma delle politiche sociali non può più attendere; i ritardi sono ormai abissali e non più giustificabili”.

La spesa sociale calabrese ammonta a 27 euro pro capite contro i 110 di media nazionale annua. Claudia Fiaschi: “necessario favorire investimenti in riforme di sviluppo comunitario per ridurre disoccupazione e disuguaglianza sociale. L’attuazione della riforma del welfare, di politiche sociali e di interventi strutturali diventino questione prioritaria”.

Il dibattito sui temi sociali tra i candidati alla Presidenza della Regione Lombardia, previsto per il 31 gennaio, non sarà realizzato. Il Forum regionale: “La notizia ci amareggia. Un’occasione persa per occuparsi dei problemi dei cittadini”.

A partire da un articolo apparso su Avvenire che fa il punto sull’assenza del tema della disabilità nei programmi di partiti e movimenti che si presentano agli italiani, la Fish pubblica un appello alle forze politiche con proposte sostenibili per un impegno concreto sulla disabilità.

Per l’anno 2017, arriveranno alle Regioni quasi 277 milioni di euro che serviranno a finanziare servizi fondamentali per le fasce più fragili della popolazione; di questi, oltre 64 milioni a valere sul FNPS e 212 milioni a valere sul Fondo Povertà.

Dopo l’allarme lanciato nella primavera scorsa da tutto il mondo del Terzo settore sul pesante ridimensionamento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, il Forum non può che accogliere positivamente la notizia del reintegro di tale fondo, che vede pertanto circa 277 milioni destinati alle Regioni per l’anno 2017.
“Avevamo da tempo chiesto una rettifica di un atto che avrebbe avuto conseguenze estremamente dannose per i soggetti più fragili in tutte le Regioni italiane, e siamo quindi soddisfatti che il peggio sia stato evitato”, ha dichiarato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

Per la FISH (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) la preoccupazione maggiore è l’inaccettabile ipotesi che manchino le risorse per garantire il diritto allo studio delle persone con disabilità.